LA VITTORIA DELLA CROCE

LA LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI

Ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce (Colossesi 2:15). Grazie alla croce, satana è un nemico sconfitto e non ha alcuna autorità su coloro che sono in Cristo. Affermare la verità della vittoria di Cristo e della sconfitta di satana, è il passo fondamentale per combattere con successo i tentativi del nemico di intimidirci ed assalirci. Nella morte e risurrezione di Cristo ogni credente è vivificato con Lui ed è ora seduto con Lui nei luoghi celesti. Per resistere al diavolo, dobbiamo capire e fare nostra la posizione e l’autorità che abbiamo in Cristo.

 

Più vigorosi saranno i nostri passi nella fede e nell’ubbidienza,

più l’avversario si sentirà spinto a cercare di portarci fuori strada.

 

Il suo scopo è quello di neutralizzarci in termini d’effettiva testimonianza per impedirci di condurre una vita che dia gloria a Dio. Se satana riesce ad indurre i servitori di Dio a condurre una vita sostanzialmente fiacca, egli vince un’altra battaglia in questo conflitto.

LA POTENZA DELLA CROCE

Satana sa di essere sconfitto, sa che il suo tempo è ormai limitato! Il nemico si serve di due basi per attaccarci.

Una base è quella del PECCATO; ma Cristo, mediante la Croce, ha fornito il perdono e la purificazione d’ogni nostro peccato.

L’altra base d’attacco riguarda il nostro “IO”. Lo scopo è sempre quello di distoglierci da Dio ed indurci a diventare egocentrici. Ma anche l’io va alla Croce di Cristo, quindi, se sono stato crocifisso con Cristo, se il mio io è andato alla Croce e ogni giorno lo considero morto alle esigenze della vecchia natura, la Croce è quindi il fondamento della nostra vittoria.

IL MONDO, LA CARNE E IL DIAVOLO

Abbiamo una forte tendenza a voler analizzare tutto e a classificare le parti in categorie ordinate, reciprocamente esclusive. Così davanti ad una tentazione poniamo delle domande del tipo: Come si può sapere se si tratta del mondo, della carne o del diavolo?...La mia risposta è che, nella maggior parte delle circostanze, è implicato in una certa misura un po’ di ciascun elemento. Efesini 2:1-3 Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, 2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo MONDO, seguendo il PRINCIPE DELLA POTENZA DELL'ARIA, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. 3 Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra CARNE, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri. Satana e i suoi demoni sanno quali aspetti della carne sono particolarmente vulnerabili, e si servono degli stimoli del mondo che ci circonda per suscitare in noi pensieri peccaminosi. Il diavolo sarebbe uno sciocco se, nel suo intento di distruggerci, non cercasse d’approfittare del mondo e della carne. Satana non è onnisciente, non può leggere nella nostra mente, ma osservandoci vede come agiamo e come viviamo certe circostanze e capisce così quali sono i nostri punti deboli e ci attacca proprio lì! Luca 10:18-20  Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male. 20 Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». La forza di resistere al diavolo non è un dono offerto a pochi credenti speciali: è prerogativa e responsabilità d’ogni figlio di Dio. Giacomo 4:7 Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Molti cristiani, nel corso della loro vita, lottano contro aree di schiavitù perché non hanno mai potuto scoprire e realizzare in modo chiaro chi sono “in Cristo”.

La misura in cui conduciamo la nostra vita in base a queste menzogne

rappresenta la misura in cui satana ci tiene in schiavitù.

La conoscenza della verità riguardante la nostra vittoria in Cristo è il punto di partenza determinante per esigere la vittoria nella vita di tutti i giorni. Sì, l’esito del conflitto è già deciso. Dio ci ha pure consentito di leggere la fine del libro!!!

Ma, battaglie da combattere ve ne sono ancora! Per quanto strano possa sembrare, abbiamo la capacità di limitare l’azione dello Spirito Santo nella nostra vita in modo che Egli non possa compiere ciò che vorrebbe. Efesini 4:30 Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione. Un altro problema da cui satana cerca di trarre vantaggio può consistere nel fatto che, ad alcune persone, piacciono le esperienze emotive e cercano quindi di riviverle con regolarità. Tuttavia non dobbiamo mai permettere ad esse di costituire i criteri che determinano la nostra percezione della verità, della maturità spirituale o perfino della buona riuscita di un culto di adorazione. Così come Dio non interveniva per far ottenere la vittoria sui nemici d’Israele sino a quando Israele stesso non compiva quel passo d’ubbidienza da Lui richiesto, oggi Egli non interviene negli scontri che dobbiamo affrontare fino a quando non ci volgiamo a Lui con ubbidienza a quello che ha rivelato nella Sua Parola. Una delle maggiori necessità della chiesa d’oggi è quella di portare la realtà della vittoria di Cristo e della potenza dello Spirito Santo dall’ambito della teoria o della fede professata a quella dell’esperienza pratica. Bisogna smettere di consentire alla paura di condizionarci quando vengono menzionati i demoni e cominciare invece a trattare questi ultimi da nemici sconfitti quali essi sono. Satana è spesso riuscito ad indurci a credere che anche lo studio di questi argomenti potrebbe farci accadere qualcosa di terribile. È vero invece il contrario: più conosciamo la nostra vittoria in Cristo e più sappiamo sul nostro avversario sconfitto, e più questo ci permetterà di sentirci al sicuro nel conflitto in cui siamo impegnati ed al quale non possiamo sottrarci. Eliminiamo quindi, il solito concetto che la cosa più sicura da fare in merito all’argomento su satana e sui demoni è di non immischiarsi.

LA VISIONE DELLA CROCE

Matteo 16:24-27 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. 26 Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua? 27 Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua.

- RINUNCIARE A SE STESSI

Gesù parlava della rinuncia a se stessi nella battaglia più importante della vita: la contesa per il trono, la lotta per chi dev’essere il Boss della propria vita: Dio o tu. Ma noi vogliamo essere sovrani della nostra vita da soli. O servirai Dio e il Suo regno oppure satana e il suo regno. Quando rinunci a te stesso, inviti Dio a prendere il trono della tua vita, ad occupare ciò che è Suo di diritto, così che tu possa funzionare come persona spiritualmente viva in Cristo.

 

- PRENDERE LA PROPRIA CROCE OGNI GIORNO

Prendere ogni giorno la propria croce significa riconoscere quotidianamente che apparteniamo a Dio. Quando prendiamo la croce affermiamo che la nostra identità non si basa sulla nostra esistenza fisica, ma sul nostro rapporto con Dio. Riconoscendo che siamo figli di Dio, cesseremo quindi di fare quello che vogliamo per vivere giorno per giorno facendo piacere al nostro Padre celeste.

 

- SEGUIRE CRISTO

Significa ubbidire a Cristo, seguire in tutto la sua voce. Noi non siamo stati ideati per funzionare indipendentemente da Dio. Soltanto quando siamo dipendenti da Lui e intenti a seguire Cristo siamo completi e liberi di dimostrare che la volontà di Dio è buona, gradita e perfetta Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà (Romani 12:2).

 

SACRIFICARE LA VITA PIÙ BASSA PER GUADAGNARE LA VITA PIÙ ALTA

Sacrificare il piacere delle cose per ottenere il piacere della vita. Che cosa accetteresti in cambio del frutto dello Spirito?…Quali proprietà materiali, quale cifra di denaro, quale posizione o titolo scambieresti con l’amore, la gioia, la pace e la pazienza di cui godi in Cristo?… - Nulla!!! Probabilmente siamo tutti d’accordo su questo. Ma nella pratica quotidiana come rispondi a questa domanda: Dove viene investita la maggior parte del tempo, dell’energia e del denaro che hai: in sforzi per il tempo presente oppure per l’eternità?…Sacrificare ciò che è temporaneo per ottenere ciò che è eterno. Anche se seguire Cristo porterà delle difficoltà in questa vita, Lui "salderà" il conto nell’eternità.

 

SI PUÒ ESSERE VITTORIOSI SULLA CARNE E SUL PECCATO.

La morte al peccato ha posto fine al rapporto con il peccato come padrone, ma non all’esistenza del peccato. Il peccato continua ad essere vivo, forte ed attraente, ma il suo potere e la sua autorità sono stati completamente spezzati. Romani 8:2 Perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Inoltre, neppure la carne, la parte di noi che era abituata a vivere in modo indipendente da Dio prima che incontrassimo Cristo, è morta. Abbiamo ancora ricordi, abitudini, reazioni condizionate e schemi di pensiero radicati nel nostro cervello che ci spingono a concentrarci sui nostri propri interessi. Non siamo più nella carne come lo era il nostro vecchio io; ora siamo in Cristo. Ma possiamo ancora scegliere di camminare secondo la carne, cedendo al vecchio bisogno di servire noi stessi invece che Dio Romani 8:12-13 Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne; 13 perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete. È nostra responsabilità crocifiggere la carne (Romani 8:13) giorno per giorno imparando a camminare secondo lo spirito (Galati 5:16) e rimodellando i nostri vecchi pensieri permettendo che la nostra mente sia rinnovata (Romani 12:2). Pur essendo morti al peccato, il forte richiamo del peccato potrà ancora farci lottare con la sensazione di essere più vivi al peccato che a Cristo, ma è un'autentica menzogna! Romani 6:1-11 Che diremo dunque? Rimarremo forse nel peccato affinché la grazia abbondi? 2 No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in esso? 3 O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. 5 Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua. 6 Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al peccato; 7 infatti colui che è morto, è libero dal peccato. 8 Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10 Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre; ma il suo vivere è un vivere a Dio. 11 Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù.  

 

Quando troviamo nella Bibbia una promessa, ce ne dobbiamo appropriare;

quando troviamo un comandamento dobbiamo ubbidire

e quando troviamo una verità dobbiamo crederci!

I versetti di Romani 6, non sono comandamenti a cui ubbidire; sono verità che devono essere credute. Cristo è già morto al peccato e, poiché noi siamo in Lui, anche noi siamo morti al peccato. Non possiamo morire al peccato perché siamo già morti; possiamo soltanto crederlo! Ognuno di noi vive basandosi sulla propria percezione della sua identità. Di fatto, nessuno può comportarsi in modo incoerente con la maniera in cui vede se stesso. Le attitudini, le azioni, le risposte e le reazioni alle circostanze vengono determinate dalla percezione conscia e subconscia che abbiamo di noi stessi. Se crediamo di essere morti al peccato (e questo è vero!), vivremo da persone morte al peccato! Il versetto 11 riassume ciò che dobbiamo credere circa il nostro rapporto con il peccato grazie alla nostra posizione in Cristo: Così fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù. Non importa se ci sentiamo morti al peccato o meno; dobbiamo considerarci tali perché è così. Sulla base di ciò che dice Romani 6 ci invita a credere, e ci dice come porci nei confronti del peccato: Romani 6:12-13 Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; 13 e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio. Il peccato era un padrone sovrano che richiede servizio ai suoi sudditi. Noi siamo morti al peccato, ma abbiamo ancora la capacità di servirlo mettendo il nostro corpo a disposizione del peccato. Sta a noi scegliere se lasciare che il nostro corpo sia usato per il peccato oppure per la giustizia. Per illustrare il concetto, supponiamo che il tuo anziano ti chieda in prestito la macchina per consegnare opuscoli e che un ladro ti chieda di usarla per rapinare una banca. La macchina è tua e puoi scegliere di prestarla a chi vuoi, per fini buoni o cattivi. Quale dei due sceglieresti?...Inutile chiederlo! Anche il corpo è tuo per servire Dio oppure il peccato e satana, ma la scelta sta a te. Ecco perché Paolo scrisse con tanta insistenza Romani 12:1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Grazie alla vittoria di Cristo sul peccato, sei completamente libero di scegliere di non dedicarti ad ubbidire al peccato come se fosse il tuo padrone. È tua responsabilità non permettere che il peccato regni nel tuo corpo mortale.

 

UNA CHIACCHIERATA FRA AMICI

Non permettere che il peccato regni nel mio corpo è un’idea meravigliosa. Ma mi potresti anche dire, Denis, ma tu non sai com’è difficile la mia battaglia con il peccato. Mi trovo a fare quello che non dovrei e a non fare quello che dovrei. È una lotta costante. So perfettamente quanto sia dura la battaglia; e lo sapeva anche l’apostolo Paolo! Egli scrisse Romani 7 proprio perché aveva provato lo stesso senso di frustrazione che stai sperimentando tu. In questo brano scopriamo il cammino indicato da Dio verso la libertà dal potere del peccato.

Romani 7:15-25 Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio. 16 Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; 17 allora non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. 18 Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. 19 Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio. 20 Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me. 21 Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me. 22 Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l'uomo interiore, 23 ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra. 24 Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? 25 Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.

Denis: Guardiamo il brano della Scrittura che sembra descrivere ciò che tu sperimenti al momento. Romani 7:15 Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio. Ti sembra che questo versetto ti descriva?

Pubblico: Sì, esattamente! Io desidero far ciò che è giusto secondo Dio, ma talvolta mi trovo a fare esattamente il contrario.

Denis: È molto scoraggiante sapere che cosa vogliamo fare e tuttavia, per qualche motivo, non riuscire a farlo. Romani 7:17 allora non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. Qui vediamo che in noi ci sono ancora ricordi, abitudini, reazioni condizionate e schemi di pensiero radicati nel nostro cervello che ci spingono a concentrarci sui nostri propri interessi. Romani 7:18 Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. Questa cosa che abita in te non sei tu! Se avessi una scheggia di legno nel dito sarebbe il “nulla di buono” che si trova in me. Ma il “nulla di buono” non sono io; è la scheggia. È anche importante notare che questo “nulla di buono” non è neppure la mia carne, ma è il suo abitare nella mia carne. Romani 7:22-23 Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l'uomo interiore, 23 ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra. Secondo i versetti letti, riesci ad identificare dove viene combattuta questa battaglia contro il maligno e il peccato?

Pubblico: Avviene nella mia mente!

Denis: È proprio nella nostra mente che infuria la battaglia! Ora, se satana riesce a farti pensare che tu sei solo nella battaglia, te la prenderai o con te stesso o con Dio quando pecchi. In altre parole, se arrivasse un cane e ti mordesse la gamba, picchieresti te stesso oppure il cane?

Pubblico: Il cane.

Denis: È naturale, ma se il cane che ti morde è invisibile molto probabilmente penseresti che sei tu stesso che ti fai male e così ti picchieresti da solo, come hanno fatto per secoli molti frati che si torturavano a causa del peccato. Il cane invisibile, che provoca il dolore, nel nostro caso è il peccato e non noi stessi! Molta gente si stanca di lottare e s’allontana da Dio sotto una nuvola di sconfitta e condanna. Romani 7:24 Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Paolo non sta dicendo, che uomo malvagio che sono; ma che uomo infelice sono! È sconfitto perché non è libero. I suoi tentativi di fare la cosa giusta, incontrava la sconfitta. Si chiede, ma c’è una vittoria? Romani 7:25 Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato. Paolo esprime fiducia rivolgendosi a Dio perché il Signore Gesù lo renderà capace di vivere al di sopra del peccato. Condannare, quindi, se stessi non servirà perché non c’è condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. 1) Devi capire la natura della battaglia per la tua mente. 2) Poi devi scoprire in che punto, in che aree, stai perdendo questa battaglia nella tua vita permettendo al peccato di regnare nel tuo corpo. 3) Quando lo avrai scoperto e avrai preso dei provvedimenti al proposito, potrai trovare la libertà in Cristo.

LA DIFENSIVA CRISTIANA

“Fui colpito senza pietà dal nemico, tanto da voler abbandonare il lavoro missionario”, questa è la frase di un traduttore della Bibbia della Wylcliffe, e molti altri missionari a volte dicono la stessa cosa quando attaccati duramente dal nemico. Lo studio personale e l’esperienza mi hanno convinto che un cristiano può essere attaccato dai demoni, colpito mentalmente e talvolta fisicamente a livello notevole; ma ciò non costituisce una possessione né un possesso, come alcuni pensando. 2Timoteo 2:3-4 Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. 4 Uno che va alla guerra non s'immischia in faccende della vita civile, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. Siamo dei soldati in una guerra spirituale. 1Pietro 5:8-9 Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. 9 Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo. Come il termine “resistere” sia diventato “ignorare” in tanti settori della chiesa, proprio non lo so. Comunque, quando e dove è avvenuto, satana e il suo esercito hanno ottenuto un gran vantaggio strategico. La domanda che spesso i credenti si fanno è: Un cristiano può essere posseduto dal demonio?…La risposta è chiaramente NO! Dato che il mio corpo è il tempio dello Spirito Santo, nel mio corpo non può esservi anche uno spirito maligno. Tale pensiero si fonda principalmente sulla Bibbia e sul principio che due oggetti non possono, nello stesso tempo, occupare lo stesso spazio.

MOTIVI DEGLI ATTACCHI CONTRO I CREDENTI

1Giovanni 4:4 Voi siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Una domanda da premettere, però, è la seguente: Perché un demone potrebbe voler attaccare un cristiano quando sa che il Cristo che vive in lui lo rende capace di tener testa a qualsiasi demone?…L’ovvia risposta è che il suo scopo è quello d’impedire al cristiano di credere ed agire in base a tale verità e naturalmente creare paura. L’attività religiosa non costituisce affatto una minaccia per satana; egli è però minacciato e infuriato quando la potenza di Dio è resa manifesta in una vita vittoriosa e pia. Anche una vita pia, condotta appartata dal mondo, non costituisce una minaccia per satana la quale invece è rappresentata da una testimonianza vigorosa o un ministero fervente. Perciò una ricerca egoista di santità, sia a livello personale che comunitario, può essere anche incoraggiata finché non diventi motivata dall’evangelizzazione dei popoli che non sono stati raggiunti con il Vangelo. Satana attacca i cristiani impegnati in prima linea nella battaglia spirituale! Gli spiriti del male hanno accesso al nostro cervello. Essi possono tentarci insinuando dei pensieri nelle nostre menti. Sappiamo che in Cristo siamo vincenti, tuttavia, se non perseguo la verità e non cammino nell’ubbidienza, posso offrire al nemico terreno favorevole ad un attacco con buone possibilità di riuscita. Se all’avversario concediamo terreno prestando fede alle sue insidie o mediante il mancato abbandono del peccato, non dobbiamo sorprenderci se approfitta di quell’occasione per intensificare il suo piano d’attacco.

La battaglia spirituale, come ogni altro genere di guerra, implica una posizione offensiva e una difensiva. Queste due posizioni non si escludono a vicenda. In realtà esse sono spesso strettamente collegate tra loro. Ci sembra ovvio che satana si preoccupi in modo particolare d’ogni credente impegnato a perseguire i fini di Dio sulla terra e che, più violenta è l’offensiva, più forti sono i contrattacchi. Più uno diviene attivo in questo tipo di ministero ed efficiente nel dichiarare e dimostrare la gloria di Dio sfidando il potere di satana, più può aspettarsi l’opposizione demoniaca.

ATTACCHI DIRETTI AL NOSTRO CORPO

Dalla Scrittura risulta chiaro che i demoni hanno la capacità di attaccare in vari modi il corpo umano, a volte mediante la malattia. Giobbe ne costituisce un classico esempio. Molti cristiani si scoraggiano a tal punto da rinunciare a vivere la vita cristiana. Non intendo affermare che tutti i problemi fisici siano demoniaci, perché non è vero, come abbiamo visto nello studio "Studiare il nemico", che ci dev’essere un equilibrio. Durante uno dei corsi di un consulente, un pastore aveva contratto i sintomi di una malattia che portava alla paralisi. Si era sottoposto ad ogni controllo sanitario, ma il medico non riscontrava alcuna prova scientifica che egli avesse davvero contratto la malattia. Un’indicazione del fatto che potesse trattarsi di qualcosa di più di un problema medico giungeva sotto forma di una voce nella sua mente che, ogni volta che egli vedeva qualcuno su una sedia a rotelle, gli diceva: “Ecco come sarai tra cinque anni”. Poi riconobbe l’inganno e fu liberato. La maggior parte dei credenti credono che i demoni non possono far nulla ai cristiani, ed è vero se noi non lasciamo porte aperte, oppure non usiamo la nostra autorità. Solo Dio sa quanti dei Suoi servitori sono stati allontanati dalla battaglia perché non sono stati in grado di riconoscere questo stratagemma del nemico.

ATTACCHI NELL’AMBITO DEGLI APPETITI

Gli attacchi, tuttavia, non sono limitati alla malattia. Essi possono raggiungere la sfera degli appetiti fisici. Non v’è dubbio che oggi satana e il suo esercito di demoni, abbiano impegnato tutte le loro energie per sferrare un attacco sui servitori cristiani nel campo degli appetiti sessuali. Il mondo che ci circonda, fornisce un’abbondanza di stimoli nella direzione sbagliata e il diavolo è ben lieto di approfittare appieno della situazione. Spesso non pensiamo che certi pensieri che vengono nella nostra mente possono venire dall’avversario e quindi rifiutarli. Il principale obiettivo di satana è quello di rendere spiritualmente inefficaci i servitori di Dio. Lo scopo finale dell’avversario è sempre quello di indurci a dubitare del carattere di Dio e a rifiutare la Sua autorità nella nostra vita. 2Corinzi 11:3 Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo. Egli è divenuto un esperto nel propinare ai credenti concezioni sbagliate su Dio e quindi sui credenti stessi.

ATTACCHI BASATI SUL PECCATO PERSONALE

Il peccato personale che si cerca di tener nascosto può essere causa degli attacchi dell’avversario. Il peccato che probabilmente arreca più danno di ogni altro è la MANCANZA DI PERDONO e tutti gli atteggiamento connessi. Scegliere di non perdonare vuol dire scegliere di consentire a qualcuno, che non è il Signore, di esercitare il controllo della nostra vita. Vuol dire scegliere d’essere vittime, mentre Cristo ci vuole liberi. Significa pure concedere terreno all’avversario, così che egli abbia la possibilità d’istruire una fortezza dalla quale agire nella nostra vita. 2Corinzi 10:4 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti Efesini 4:26-27 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira 27 e non fate posto al diavolo. Altri settori chiave in cui spesso è necessario lavorare, sono la ribellione contro l’autorità, l’orgoglio o l’egocentrismo e il peccato carnale. Tali cose debbono essere affrontate con franchezza nella vita di un credente. E' prevedibile che satana approfitti sempre della persona che lascia la porta aperta tramite il peccato.

ATTACCHI A LIVELLO DELLA MENTE

Dietro a tutte le “situazioni di scontro” che ho cercato di esporre vi è la psiche umana e, in particolare, la MENTE. Nella maggior parte dei casi questo è il vero campo di battaglia. Probabilmente non è mai corretto affermare: “Me lo ha fatto fare il diavolo”. Egli può aver avviato il processo così come fece con Eva, ma siamo noi i responsabili per l’uso che facciamo dei pensieri che vengono insinuati nella nostra mente. Il problema consiste nell’incapacità di riconoscere la fonte di tali pensieri e nell’inadempienza a respingerli. Gli angeli decaduti non possono agire direttamente sulla tua volontà, possono però agire ed agiscono sulle immaginazioni, i pensieri, le emozioni e i desideri. Quando trovano in noi una passione viva, essi possono approfittare di queste passioni e fantasie e renderle più intense. “Come puoi dire se si tratta di un demone o semplicemente della carne?”…La mia risposta è che, in una certa misura, si tratta quasi sempre di entrambe le cose. Un demone con l’incarico di molestarmi sarebbe uno sciocco se vedesse che ho un problema emotivo o della mente e non cercasse di renderlo più complicato o d’intensificarlo. Giacomo 1:14 invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. La carne è sempre coinvolta. Perciò bisogna che io sia pronto ad occuparmi della parte che mi riguarda; ma occorre pure che io sia preparato ad affrontare direttamente il nemico. Una tattica da cui satana trae grande vantaggio è quella di insinuare un pensiero nella nostra mente e poi accusarci di averlo. Egli dice: “Ti ritengono un così buon cristiano, ma visto ciò che stai pensando, deve esserci in te qualcosa che non va”. Una tattica del nemico è quella di farci passare del continuo per la mente una situazione particolare. Dio provvede ad incoraggiarci, mentre satana cerca di scoraggiarci!

PUOI VINCERE LA BATTAGLIA PER LA MENTE

Il centro d’ogni schiavitù spirituale è la mente! È qui che bisogna combattere e vincere la battaglia se si vuole sperimentare la libertà in Cristo che ci spetta come eredità. 2Corinzi 10:3-5 In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; 4 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti 5 e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo. Alcune fortezze di cattive abitudini e pensieri peccaminosi ricorrenti si sono stabilite quando sei vissuto in modo indipendente da Dio. L’ambiente di non credenti ti ha insegnato a pensare a queste cose e a reagire alla vita in modo non cristiano, e questi schemi e risposte possono essere radicate nella tua mente come fortezze. Ma quando sei diventato credente, nessuno ha premuto il pulsante “CANCELLA” nella tua mente! Le tue vecchie abitudini e gli schemi di comportamento della carne non sono stati eliminati; sono ancora parte della carne e devono essere affrontati quotidianamente. Le vecchie fortezze possono essere distrutte! Lo scopo perpetuo di satana è di infiltrare i suoi pensieri nei tuoi e di promuovere le sue menzogne invece della verità di Dio.

Lui sa che se riesce a dominare i tuoi pensieri potrà dominare il tuo comportamento.

Satana è astuto, non si presenta come un elefante, ma striscia come un serpente tra l’erba. Le scritture insegnano chiaramente che satana può mettere dei pensieri nella nostra mente come ha fatto con Davide (1Cronache 21:1), Giuda (Giovanni 13:2), Pietro ed Anania e Saffira (Atti 5:3). I pensieri che troviamo nella nostra mente li dobbiamo esaminare e non dare per scontato che siano nostri! Facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo. Una famosa frase di Martin Lutero diceva: “Non possiamo impedire che gli uccelli volino sulla nostra testa, ma possiamo impedire che facciano il nido sulla nostra testa!”. Se non si vince la tentazione di satana fin dalla soglia della propria mente, si comincerà a rimuginare sui suoi pensieri, a considerarli come una possibile opzione e infine si sceglierà di metterli in pratica. Come vengono distrutte le fortezze?I modelli di pensiero e il comportamento negativo possono essere disimparati mediante uno studio disciplinato della Bibbia e la consulenza spirituale (aiuto di qualche fratello più maturo). Giovanni 8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. La vittoria e la libertà si trovano nella verità, in quello che dice la Parola di Dio.

CONCLUSIONE

I problemi traggono quasi sempre il loro fondamento nelle esperienze umane, ma satana approfitta di quelle esperienze per intensificarle e farle apparire insolubili. Riuscire a vincere la battaglia spirituale nella propria vita, significa compiere il primo passo per essere in grado di aiutare altri credenti a realizzare la stessa vittoria. Giovanni 8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. La vittoria è davvero a disposizione di coloro che sono in Cristo, basta appropriarsene!

                                                                                              

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